Franco Battiato è morto. 

Non sono mai stata una fan sfegatata della sua musica, ma è indubbio che sia stato un uomo d’arte, un poeta capace di interpretare emozioni, pensieri e stati d’animo. Ciò di cui cantava Battiato era così “umano”, che paradossalmente a volte può restare un mistero ai più, per gran parte della loro vita. 

Sono andata a riguardare alcuni dei suoi testi, e in essi ho riconosciuto scene di vita quotidiana, ho riconosciuto paure e speranze, emozioni e vissuti con i quali quotidianamente ci si confronta. Ho assaporato un modo così onirico e profondo di esprimersi, che non ho potuto fare a meno di chiedermi:

quante migliaia di persone negli anni si sono ritrovate nella verità della sua arte? 

E mi vengono in mente Leopardi, Ungaretti e Carducci, che con le loro poesie, con i loro versi, nel loro tempo, hanno saputo trasmettere emozioni così umane da passare alla Storia per il loro valore, che li ha resi immortali. 

Leopardi che si perde nei suoi pensieri, contemplando la natura, l’infinito, il tempo e lo spazio.

Ungaretti, che racchiude in quattro parole e due apostrofi tutto ciò che può essere l’immensità di riconoscersi vivi e vitali, e allo stesso tempo descrive in quattro righe l’orrore psicologico ed emotivo di una guerra.

Carducci, che ben prima che Fiorello ne cantasse le strofe, con i suoi versi dipingeva quadri capaci di raccontare la natura, il bello, la vita. 

In epoche dove non c’erano altri mezzi se non le parole per far sussultare gli animi, queste grandi menti con la loro arte hanno toccato i cuori delle persone. 

Nella nostra epoca si fatica a riconoscere l’utilità dello studiare l’arte e la poesia, e lo abbiamo visto purtroppo con il Covid: viviamo in un’epoca così confusa che l’arte, lo spettacolo e chi li incarna non sono riconosciuti per e nel loro valore, ma (a volte) basta fare a gara di stupidità per essere riconoscibili e diventare virali.

In giornate come quella di oggi, il minimo che possiamo fare è riconoscere a persone dell’arte e dello spettacolo come Battiato il merito di riportare nella nostra epoca il senso dell’arte e dello spettacolo a ciò per cui nascono: toccare i cuori, muovere gli animi, scuotere le menti dal torpore e dall’apatia.  

E per chi dice a certi artisti “pensa a cantare”, vorrei poter rispondere “pensa a studiare”.  

Perché se oggi tutti piangiamo la perdita di un grande artista, di quel Maestro che è stato Battiato, non possiamo dimenticarci che nella sua arte, nelle sue poesie cantate e nelle sue canzoni poetiche, Battiato ha sempre saputo mettere tutta l’umanità che possedeva. 

Non hai forza per tentare

di cambiare il tuo avvenire

per paura di scoprire

libertà che non vuoi avere

[Il silenzio del rumore, Pollution 1972]

quando la libertà fa paura

Ferito al mattino a sera offeso

salta su un cavallo alato

prima che l’incostanza

offuschi lo splendore

[Le aquile non volano a stormi, Dieci stratagemmi 2004]

quando la mente può tutto

Ti salverò da ogni malinconia perché sei un essere speciale

Ed io avrò cura di te

[La cura, L’imboscata 1997]

quando l’amore non ha limiti

Il cielo a volte, invece,

ha qualche cosa di infernale

[Strani giorni, L’imboscata 1996]

quando nulla ha più senso
Foto da www.battiato.it/biografia/