Cos’è la felicità?
Spesso nel mio lavoro mi trovo a farmi questa domanda: per me, per le persone che ho davanti, per le persone che mi vengono descritte quotidianamente dalle narrazioni di altri.
Credo che sia difficile da descrivere, la felicità, perché ognuno ha la sua e a volte – troppo spesso – nemmeno si sa di averla, fino a che non ci si accorge di averla persa.
Gli artisti, i poeti, gli scrittori: forse loro meglio di altri sanno rispondere a questa domanda “cos’è la felicità?”, ma poi credo che alla fine, invece, siano forse solo più bravi a concedere ad altri un assaggio di ciò che loro hanno provato.
La felicità può essere uno sguardo, ma può essere anche una carezza. Può essere una risata e può essere un silenzio. Può essere un pomeriggio in compagnia, ma può essere una serata in solitudine.
La felicità può nascondersi in una lacrima e può riempire una voce
Cos’è la felicità?
La felicità è una cosa grande: così immensa da rischiare di non essere vista. Perché è come scrutare il cielo con un telescopio e domandarsi “dov’è la Terra?”
Senza scadere nel qualunquismo e nella banalità di chi dice ad un depresso “tirati su”, o che commenta con malcelato giudizio la tristezza atrui con un “se lo volessi davvero potresti essere felice”, c’è da osservare come le abitudini e gli stili personali con i quali ci approcciamo alla vita influiscano sulle nostre capacità di reagire alle situazioni.
Se è vero, come è vero, che il trauma non è trauma in quanto tale, ma diviene trauma per quella persona, in quel momento, sulla base delle sue fragilità, allora è anche vero che lavorando sulle proprie abitudini e rafforzando le proprie risorse è possibile imparare ad essere felici.
Quando eri piccolo hai imparato a cercare sempre altrove la colpa dei tuoi fallimenti o l’origine delle cose brutte che ti accadevano? Intorno a te c’erano serentià e gratidutine o tensione e acredine? Nell’arco della tua adolescenza hai imparato ad impegnarti nelle cose e ad essere soddisfatto dei risultati raggiunti, oppure hai imparato ad aspettare che le cose capitassero e ad aspettarti sempre qualcosa in più di quanto ottenevi? Sei abituato a prenderti i meriti delle belle cose che ti accadono ed assumerti le responsabilità delle cose meno belle, oppure pensi sempre che le cose siano semplicemente frutto del caso?
Dove trovare la felicità?
È estremamente difficile rispondere alla domanda “cos’è la felicità?” , ma è incredibilmente facile cominciare ad osservare il mondo con occhi diversi e mettersi alla ricerca della risposta.
La felicità è un frutto maturo che aspetta di essere colto
Per coglierlo, ovunque esso sia, è necessario essere agenti attivi della propria esistenza:
- impegnarsi in prima persona;
- osservare e correggere i propri errori;
- cogliere e godere dei propri meriti;
- astenersi dal giudizio negativo verso di sè e verso gli altri;
- al posto del giudizio praticare una gratitudine sincera