Better Call Saul, il tanto atteso spin-off della serie Breaking Bad, ci ha fatto sorgere innumerevoli domande legate ai vari personaggi e ai loro comportamenti.
I personaggi che credevamo di conoscere ci stupiscono e ci intrigano, ma in questa serie facciamo la conoscenza di personaggi prima ignoti, che a volte ci colpiscono più per le loro stranezze che per come si dipana la trama in sé: è questo il caso di Chuck McGill, fratello maggiore di Saul.
Chuck McGill in Better Call Saul: affetto dalla sindrome da ipersensibilità elettromagnetica (EHS), o elettrosensibilità (ES), passa le sue giornate chiuso in casa, senza elettricità, avvolto da una coperta termica nel tentativo di annullare gli effetti nocivi procuratigli dal contatto con il cellulare del fratello.
Ma Chuck non è da solo! L’elettrosensibilità è una condizione certamente inusuale, che tuttavia sembra colpire una piccola percentuale della popolazione, portando gli individui che ne soffrono ad isolarsi o a proteggersi con reti metalliche e fili elettrici nel tentativo di ripararsi dall’elettromagnetismo.
L’elettrosensibilità è quindi un problema reale?
A quanto pare… NI.
Le persone affette da elettrosensibilità effettivamente soffrono di sintomatologie, a volte purtroppo anche importanti, che rendono loro difficile vivere la quotidianità.
Tuttavia, tutti gli studi hanno dimostrato una sorta di effetto placebo “al contrario”: l’effetto nocebo.
Le persone affette da “elettrosensibilità” sviluppano i sintomi di questa malattia soltanto quando sono consapevoli di essere esposte a campi elettromagnetici.
Se le stesse persone vengono monitorate all’interno di sperimentazioni a doppio cieco gli effetti dell’elettromagnetismo spariscono: non sono i campi elettromagnetici a scatenare i sintomi, ma la consapevolezza di esservi esposti.
L’articolo originale su The Guardian.